PANCREATITE


La pancreatite è l’infiammazione del pancreas ed essa può essere sia di tipo acuto che cronico. La sintomatologia è sovrapponibile.
Il pancreas è deputato sia alla produzione dell’insulina che alla produzioni di enzimi che intervengono nella digestione. All’interno della sua porzione esocrina vengono prodotte sostanze fondamentali per la digestione dei grassi come la lipasi ( un sintomo di pancreatine sono le feci chiare contenenti grasso perché non è stato digerito), produzione di tripsina che poi si vedrà è la causa della pancreatite stessa.
La sua localizzazione tra colon, duodeno e stomaco fa si che una sua infiammazione si ripercuota su tutto l’apparato gastroenterico, infatti la pancreatite è una delle patologie più diffuse ma nel contempo più sottostimate per la sua molteplicità di segni clinici.
In ambito umano si è riscontrata una predisposizione genetica e si sta indagando anche in ambito veterinario si pensa che i fattori esterni siano solo un innesco della malattia negli animali predisposti.
I fattori predisponesti potrebbero essere un pasto a elevato contenuto lipidico, l’obesità fattore di rischio, terapie farmacologiche recenti, patologie concomitanti riguardanti la tiroide o il diabete mellito.
Nel gatto in concomitanza con la colangite, enteriti o nefropatie.
Le cause scatenanti sono:
• IDIOPATICHE 90%
• OSTRUZIONE DEL DOTTO
• IPERTRIGLICERIDEMIA
• DIETA IPERLIPIDICA
• TRAUMA
• ISCHEMIA LEGATA AD INTERVENTI CHIRURGICI
• IPERCALCEMIA
• FARMACI/TOSSINE
• INFEZIONI
Nel cane i segni clinici sono variabili andando da un leggero dolore a segni multiorgano con addome a tavola e nei casi più gravi , a DIC ( COAGULAZIONE DISSEMINATA INTRAVASALE CON FORMAZIONE DI TROMBI ).
Come segni si possono avere vomito, anoressia, dolore addominale, disidratazione, collasso e shock.
Alcuni pazienti assumono la posizione del cosi detto “cane in preghiera” zampe anteriori distese in avanti e sedere alzato.
I gatti pur avendo fenomeni più gravi con necrotizzazione del pancreas e di peritonite hanno manifestazioni meno evidenti.
L’ittero ( mucose gialle sia in bocca che a livello dell’occhio ) si può manifestare immediatamente o nel decorso della malattia.
Le feci per la presenza di grasso non digerito tendono a presentarsi poco consistenti e di colore giallognolo.
Essendo interessati più organi nella regione la peritonite tende a presentarsi con eventuale presenza di gocce di sangue nelle feci.
Il quadro clinico purtroppo si può presentare fin da subito grave legato ad una insorgenza di tipo acuto la DIC è l’evoluzione più rischiosa e più grave a cui la malattia va incontro.
Tutto il quadro è legato al fatto che la tripsina prodotta dal pancreas e deputata alla digestione in sede intestinale a causa dell’infiammazione viene riversata all’interno dell’organo determinando un’auto digestione e l’infiammazione grave con conseguente messa in circolo di tossine.
La diagnosi viene eseguita in base alla visita clinica con la sintomatologia che presenta l’animale, con l’ausilio degli esami di laboratorio e dell’eventuale esame ecografico.
La terapia e la prognosi di cani e gatti con pancreatine acuta dipendono dalla gravità delle condizioni iniziali. Una grave pancreatite è molto seria con alto rischio di mortalità.
A seconda delle condizioni cliniche del soggetto bisogna prendere in considerazioni anche il ricovero, fondamentale è l’idratazione e gli antidolorifici che nella fase acuta hanno un’importanza fondamentale.
La corretta gestione nutrizionale è un aspetto fondamentale, negli anni passati era consigliabile un digiuno totale per alcuni giorni, oggi si è visto che un’alimentazione parziale da subito accelera la guarigione e diminuisce i tempi di ricovero.Il digiuno è assolutamente controindicato nel gatto dove può indurre una lipidosi epatica secondaria.
Gli antiemetici sono necessari nella gestione del vomito.
I protettori gastrici vengono utilizzati a causa dell’elevata percentuale di ulcere gastriche.
Antibiotici sono indicati in forma preventiva tranne nei casi in cui la pancreatite non sia da addebitarsi ad una forma infettiva.
Superata la fase acuta in cui la terapia farmacologica e reidratante sono fondamentali, si dovrà mantenere una terapia con enzimi pancreatici da aggiungere al cibo e con una dieta molto miratacercando di incidere su tutti quei fattori scaturenti elencati in precedenza.