DISPLASIA DELL’ANCA


displasiaLa displasia dell’anca è una patologia articolare che si sviluppa durante l’accrescimento dell’animale in maniera bilaterale ma con gradi diversi.

Interessa indistintamente i cani a prescindere dalla loro provenienza Torino o Montanaro o altre località non fanno la differenza.

Si ha instabilità dell’articolazione fra la testa del femore e l’acetabolo a cui consegue sviluppo precoce di artrosi.

Intervengo fattori genetici e fattori legati all’alimentazione, all’ambiente e all’attività fisica dell’animale.

I fattori genetici sono stati definiti e tramite il genoma canino sono conosciuti alcune razze presentano una spiccata predisposizione ma i meticci non sono esenti.

Un’alimentazione non corretta che comporti un eccessivo accrescimento del cucciolo sottopone i tessuti articolari, immaturi, a forze che superano la resistenza elastica e quindi a determinare delle deformità.

L’esercizio fisico incontrollato con sollecitazioni meccaniche intense come salti, giochi eccessivi e repentini cambi di direzione è un altro fattore di stress articolare.

Mentre un esercizio fisico controllato stimola il corretto trofismo della cartilagine articolare e sviluppa il tono muscolare atto a garantire la stabilità articolare.

Le condizioni indispensabili per lo sviluppo della displasia dell’anca sono l’instabilità articolare, la perdita della congruenza tra testa del femore e acetabolo e la giovane età.

Nella vita dell’animale poi si andranno a sommare fenomeni di artrite e di artrosi sulle degenerazioni acquisite nei primi 8-10 mesi di vita.

La patologia può tendenzialmente colpire tutte le razze anche se i soggetti più a rischio sono quelli di razza grande e gigante. Si sono osservati casi di displasia anche in cani di razza toy e gatti, ma in questi casi l’instabilità articolare non dà origine alle modificazioni degenerative che si osservano in animali di peso superiore.

In generale si può considerare che ogni cane che da adulto superi i 20 kg è a rischio.

In alcune razze fra cui molossi, terranova, retrivier, pastori tedeschi, bovari l’incidenza varia dal 25 al 50%.

Per effettuare una completa visita ortopedica atta a valutare la presenza o meno della displasia è necessario eseguire alcune manualità sia con animale sveglio che con animale sedato.

Da sveglio si osserverà l’andatura nei casi di displasia medio/grave durante la corsa o mentre sale le scale si avrà la presenza del cosi detto “galoppo a coniglio” con le gambe unite.

La palpazione rileverà alterazioni a livello del tono muscolare.

Il cane tenderà a non voler assumere una stazioni sugli arti posteriori.

Avrà forte dolore nell’estensione delle anche.

In anestesia si eseguiranno test sulla distensione delle zampe e sulla misurazione degli angoli articolari.

La diagnosi certa è data dall’esame RADIOGRAFICO con animale sedato.

Per la diagnosi e quindi una eventuale terapia sia di tipo chirurgico che non, bisogna effettuare una lastra di tipo preventivo gia all’età dei sei mesi nei casi più tardivi al massimo ai nove mesi.

Invece le lastre ufficiali per l’eventuale grado di displasia da apporre sul pedigree vengono effettuate all’età dell’anno se non oltre.

Quest’ultime non hanno alcun significato di tipo medico e terapeutico ma solo di tipo legale.

Lo studio radiografico dell’articolazione dell’anca può essere eseguito correttamente solo con il soggetto in anestesia generale o profonda sedazione.

Si possono eseguire più proiezioni, la posizione ventro-dorsale con arti estesi è la più diffusa e può essere utilizzata sia sui cuccioli a partire dai 3-4 mesi che sui cani adulti.

Nel momento in cui si diagnostica una displasia di grado medio o grave si può intervenire chirurgicamente sia con interventi di tipo preventivo che mirano a ripristinare la corretta biomeccanica articolare e limitano la progressione dei danni irreversibili a carico dell’articolazione.

Qui di seguito riporto solo i nomi per non cadere in discorsi troppo tecnici.

TRIPLICE OSTEOTOMIA PELVICA.

DUPLICE OSTEOTOMIA PELVICA.

OSTEOTOMIA INTERTROCANTERICA DEROTAZIONALE VARIZZANTE DEL COLLO FEMORALE.

Sia con interventi palliativi che riducono il dolore e migliorano la qualità della vita dell’animale non ripristinando un’articolazione normale.

DARTOPLASTICA

OSTECTOMIA DELLA TESTA E DEL COLLO FEMORALE

Fino ad arrivare agli interventi di tipo sostitutivo

PROTESI TOTALE DELL’ANCA.

Il trattamento medico è finalizzato a controllare il dolore e l’infiammazione, prevenire o rallentare la progressione del danno articolare e ripristinare un corretto movimento e migliorare la qualità della vita.

CONTROLLO DEL PESO. Il peso corporeo determina le forze che gravano direttamente sulle articolazioni e quindi sull’evoluzione delle patologie articolari. Nei soggetti in soprappeso la principale terapia è proprio rivolta alla diminuzione del peso stesso.

CONTROLLO DEL DOLORE. Il dolore trattato dai primi segni e non quando è in stato avanzato. Per evitare un circolo vizioso che porta alla riduzione dell’attività fisica e quindi della massa muscolare con aumento della instabilità muscolare e stress a livello della capsula articolare,

FISIOTERAPIA. Mirata per il problema che si sottopone.

TRATTAMENTO MEDICO O CHIRURGICO ?

La scelta è dettata da diversi fattori che si sommano, gravità, età, sintomatologia clinica.

Il trattamento medico a volte complementare a quello chirurgico o alternativo ad esso.

Le diverse opzioni chirurgiche sono in grado di prevenire efficacemente lo sviluppo di artrosi e garantire un’elevata qualità della vita per tempi estremamente lunghi quando eseguite precocemente ( 3 – 12 mesi d’età ).

Per questo la lastra nei primi mesi di vita per le razze a rischio e non solo e da considerarsi di fondamentale importanza.

Soggetti con sintomatologia lieve o pazienti per cui è sconsigliata la chirurgia possono essere ben gestiti con la sola terapia medica garantendo una buona qualità di vita.