L’alitosi nel cane e nel gatto non è naturale e non è legata alla natura dell’animale o a ciò che mangia. E’ un vero e proprio problema che può interferire con il rapporto quotidiano fra proprietario e amico.
L’odore è legato alla presenza di milioni di batteri che compongono la placca dentale e che si annidano e prolificano fra denti, gengive e lingua. Questi batteri reagiscono con le parti proteiche dei residui del cibo e liberano composti a base di zolfo che danno l’odore sgradevole all’alito.
Ma il problema non è solo quello della “PUZZA”, la presenza di batteri in una parte del corpo estremamente vascolarizzata come sono le gengive, può far imprigionare questi batteri nel sangue e dare origine ai cosi detti emboli settici. I batteri imprigionati nel sangue entrano nel circolo e si dirigono verso il cuore, il pericardio o il fegato.
Non sono rare infezioni serie ai reni o pericardite batteriche o addirittura ascessi a livello epatico.
In commercio esistono molti prodotti che in qualche modo prevengono la formazione del tartaro, dalle crocchette specifiche alle barrette. La tecnica migliore è la pulizia del cavo orale al termine di ogni pasto con spazzolini specifici per uso veterinario.
Nella maggior parte dei casi bisogna intervenire con la detartrasi e in alcune occasioni si asportano anche dei denti a causa degli ascessi e della retrazione gengivale che si riscontra al termine della pulizia.
Per concludere non si deve sottostimare o tralasciare l’odore sgradevole proveniente dai propri animali è sempre indice di un malessere più o meno evidente.