A livello della palpebrale, sia del cane che del gatto, si possono venire a creare delle masse che presentano origini diverse.
In generale sono legate a fattori infiammatori o tumorali della componente ghiandolare delle palpebre stesse.
Solitamente sono adenomi ( tumori benigni della componente ghiandolare ) delle ghiandole di Meibomio.
Se la massa tumorale, a prescindere dalla natura benigna o maligna, è a contatto con la cornea determinando un continuo sfregamento e infiammazione al tessuto stesso, va asportata chirurgicamente e prima si esegue l’intervento e meglio è.
Infatti operando su un tumore di piccole dimensioni si dovrà asportare una minima porzione palpebrale non causando alterazioni nel normale margine della stessa.
La cute vicino alla palpebra può essere interessata da masse tipo ISTIOCITOMA.
Dopo un esame citologico se viene confermata l’origine istiocitaria conviene avere un atteggiamento di attesa di almeno 30 giorni, solitamente si ha una regressione naturale, se ciò non avviene l’intervento chirurgico rimane la via di elezione.
Alcune neo formazioni sono tipiche di animali anziani, quali i papillomi palpebrali.
In questi casi se la massa non determina fastidio all’occhio si può prendere in considerazione un atteggiamento di attesa.
Nei casi più “ sfortunati ” ci si trova di fronte a situazioni miste
in cui un tumore si infiamma e causa più danni.
La chirurgia è da associare ad una corretta terapia farmacologica.
La terapia chirurgica deve essere sempre associate ad un post intervento corretto, con collare Elisabetta da tenersi per un minimo di dieci giorni, per evitare che uno sfregamento inappropriato determini la non buona riuscita dell’intervento.