Il gatto che sbava è un segno clinico da non sottovalutare e da riportare a diverse patologie.
L’animale presenta delle papille gustative estremamente sensibili, queste si possono attivare per l’ingestione di farmaci o solo il tentativo di farli ingerire può determinare la scialorrea.
Gli antiparassitari in fialette posti sulle scapole possono essere leccati dal micio facendo scaturire una profusa bava chiara.
La perdita di saliva può anche essere legata a patologie del cavo orale ( stomatite, ulcere sulla lingua, patologie virali, avulsione di denti ).
Gli avvelenamenti sono un altro frequente agente scatenante la reazione.
Liquidi provenienti dalle prime vie respiratorie che fuoriescono dalla bocca e dalle narici possono essere scambiati per bava, quando in realtà sono il segno di riniti, bronchiti o di edema polmonare.
L’eccitazione può incidere nella produzione della saliva, quando fanno le fusa o anche quando sono particolarmente agitati.
In linea di principio si è di fronte ad un segno comune per diverse patologie, la cosa fondamentale è il non sottovalutarlo.
Se nell’arco di una decina di minuti diminuisce o va a regredire avrà avuto una causa estemporanea e probabilmente non sistemica, se permane è bene portare l’animale dal veterinario.